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Il ruolo dei dati della mobilità connessa per misurare le performance di sostenibilità delle smart city

Il precedente articolo di questa serie si è concentrato sulla necessità di promuovere uno sviluppo sostenibile delle città, sostanziato dalla valutazione sullo stato e sull’evoluzione dei contesti urbani ed extraurbani e dall’analisi della letteratura accademica.

Con questo articolo, proseguiamo la narrazione dell’importanza della mobilità come fattore abilitante la creazione degli ecosistemi di Smart City e approfondiamo l’ipotesi di misurare le performance di sostenibilità della mobilità attraverso la combinazione di dati pubblici e dati della mobilità connessa.

Viene, inoltre, introdotto il modello alla base della Sustainable Mobility Dashboard di OCTO e The European House – Ambrosetti: uno strumento a disposizione delle amministrazioni per la misurazione e la valutazione delle performance di sostenibilità della mobilità all’interno delle città e, in ultima analisi, per la governance nel suo complesso.

Per migliorare le performance di sostenibilità delle città, la mobilità connessa riveste un ruolo di primo piano; grazie ai dati generati da ogni singolo veicolo e condivisi con l’ecosistema sarà possibile conseguire quella che OCTO definisce la Vision Zero – zero traffico, zero inquinamento, zero incidenti – strettamente connessa ai parametri ESG (Environment, Social and Governance), a loro volta centrali al nuovo paradigma di sostenibilità.

L’analisi dei flussi di traffico, il monitoraggio dei comportamenti di guida, il monitoraggio dello stato di salute dell’auto, l’analisi dei flussi di mobilità, sono tutti elementi in grado di generare benefici ambientali ed economici – ad esempio, riduzione dell’inquinamento, riduzione dell’incidentalità, pianificazione urbana più efficace – oltre a produrre benefici quantificabili per le persone nell’ottica di un miglioramento degli stili di vita e della creazione di nuovi servizi da mettere a disposizione dei cittadini.

Ad esempio, è possibile utilizzare le tecnologie dei veicoli connessi per l’accesso alle risorse urbane (aree verdi e zone a traffico limitato) tenendo conto non solo del livello Euro del veicolo ma anche e soprattutto del comportamento di guida, dei chilometri percorsi all’interno delle aree e del conseguente impatto ecologico individuale. Tutto ciò si tradurrebbe in una maggiore “democratizzazione” della gestione delle aree verdi o a traffico limitato, basata sul comportamento “partecipato” agli obiettivi di sostenibilità della città.

Le tecnologie dei veicoli connessi aumentano, infatti, la trasparenza e la partecipazione alla cosa pubblica, sempre nel rispetto della privacy e con un impatto decisamente positivo sulla sfera sociale.

Ad oggi, a livello mondiale, non esiste un indicatore completo che permetta di valutare le performance di sostenibilità della mobilità.

Lo standard internazionale ISO 37120:2018 che certifica la sostenibilità delle città ha al suo interno solo limitati indicatori legati ai trasporti, mentre l’indicatore europeo SUMI (Sustainable Urban Mobility Indicator) per la valutazione delle performance della mobilità urbana non riporta nessun elemento in grado di dare indicazioni sull’adozione di sistemi di governance della mobilità delle città (ad es. responsabilità, pianificazioni, ecc.) e molte delle variabili sono di difficile raccolta oppure scontano uno scarso grado di granularità e profondità temporale.

OCTO e The European House – Ambrosetti ritengono chei dati raccolti dai veicoli connessi e dall’osservazione dei comportamenti dei singoli consentirebbero di definire nuovi indicatori e ampliare quelli già contenuti nel SUMI.

La Dashboard OCTO e The European House – Ambrosetti si propone di mettere a disposizione delle pubbliche amministrazioni cittadine la capacità di valutare le performance di sostenibilità della mobilità urbana basandosi appunto sull’integrazione di informazioni pubbliche e di informazioni derivanti dalla mobilità connessa.

Combinando dati pubblici e dati della mobilità connessa, la Sustainable Mobility Dashboard offrirà una visione dettagliata della mobilità urbana, e si configura come strumento per migliorare la governance delle città e contemporaneamente accelerare la transizione verso modelli sempre più sostenibili in ottica ESG.

Figura 1 La combinazione di dati pubblici e di dati da mobilità connessa al fine di ottenere una vista completa sullo stato della mobilità urbana. Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti, 2023

Rispetto ai dati pubblici, The European House – Ambrosetti ha identificato 37 indicatori ESG con dati provenienti da 11 database –Eurostat, Istat, ACI, ACEA, European Environment Agency, Care Database, Eurobarometer, EU Open Data Portal, EU JRC Database, UN Habitat Urban Data, Eurostat Urban Audit.

Il potenziale inquinante dei veicoli, la densità veicolare su superficie, l’indice di lesività e di mortalità degli incidenti su strada urbana, la domanda di trasporto pubblico locale, la presenza di piani urbani del traffico, della mobilità e della mobilità sostenibile e lo sviluppo di iniziative MaaS sono solo alcuni dei 37 indicatori identificati.

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Figura 2 La ripartizione dei 37 indicatori ESG. Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti, 2023

Una prima dashboard realizzabile con i dati pubblici raccolti mette in relazione le città italiane con selezionati indicatori di performance ambientale e sociale. Tale strumento permette, ad oggi, di compiere alcune analisi comparative delle performance della mobilità nelle diverse città italiane, applicando filtri per combinare le viste di analisi.

Se da un lato i dati pubblici hanno l’obiettivo di descrivere a livello macro e su un intervallo temporale ampio lo stato della mobilità su aree territoriali estese, dall’altro i dati sulla mobilità connessa permettono di valutare gli effetti dei comportamenti, delle abitudini dei singoli, l’efficacia delle infrastrutture e della governance della mobilità con una elevata granularità geografica e temporale. Tutto ciò è possibile tramite dati puntuali raccolti dai veicoli e relativi a tre macrocategorie: sicurezza stradale, inquinamento generato dai trasporti privati, efficienza energetica.

Rispetto ai dati sulla mobilità connessa, OCTO è in grado di stimare, tramite algoritmi proprietari, importanti indicatori, tra cui l’indicatore di rischiosità del viaggio, l’indicatore del livello di emissioni di inquinanti (CO2, NOx, ecc.) e i consumi di energia di un veicolo elettrico.

Come questi strumenti possano essere innestati nei processi operativi degli stakeholder della mobilità, sarà oggetto del confronto previsto nel corso del primo Tavolo di Lavoro del Roadshow territoriale durante il quale sarà presentato un avanzamento del modello di misurazione elaborato da OCTO e The European House – Ambrosetti e se ne valuteranno le modalità di adozione e i benefici per gli stakeholder coinvolti: dai cittadini, agli amministratori delle aziende, delle città e delle imprese dell’ecosistema della mobilità nel suo complesso.

Autore:

The European House – Ambrosetti

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