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Gli esiti del primo tavolo di lavoro del Roadshow territoriale di Napoli

Il precedente articolo di questa serie ha approfondito l’ipotesi di misurare le performance di sostenibilità della mobilità attraverso la combinazione di dati pubblici e dati della mobilità connessa, introducendo il modello alla base della Sustainable Mobility Dashboard di OCTO e The European House – Ambrosetti: uno strumento a disposizione delle amministrazioni per la misurazione e la valutazione delle performance di sostenibilità della mobilità all’interno delle città e, in ultima analisi, per la governance nel suo complesso.

Con questo articolo, riportiamo gli esiti del confronto avvenuto nel corso del primo Tavolo di Lavoro del Roadshow territoriale di Napoli. In linea con l’iniziativa “La Via italiana alla mobilità connessa”, l’obiettivo del Tavolo di Lavoro è stato quello di presentare il piano dei lavori del terzo anno, contestualizzare il tema della mobilità connessa nell’ambito della sostenibilità delle città e discutere gli obiettivi della dashboard di misurazione degli indicatori di sostenibilità della mobilità di OCTO e The European House – Ambrosetti. Il coinvolgimento degli stakeholder dell’ecosistema della mobilità, imprese private, amministrazioni pubbliche, centri di ricerca e Università, in particolare, è ritenuto fondamentale per confrontarsi sulle peculiarità e le priorità tipiche del territorio, raccogliere feedback e indicazioni e promuovere occasioni di confronto per favorire lo sviluppo sinergico di iniziative per la diffusione di innovazione nella mobilità urbana.

La prima tappa del Roadshow territoriale si è tenuta a Napoli, città aggiudicatrice del bando MaaS for Italy e con una forte propensione all’innovazione grazie alla collaborazione con il prestigioso Polo di San Giovanni a Teduccio​ dell’Università degli Studi Federico II che è stato anche sede del Roadshow. Napoli risulta essere non solo la città Metropolitane del Sud con la maggiore popolazione ma anche quella più densamente popolata a livello nazionale (2519 abitanti per Km2) collocandosi al terzo posto in Italia fra le 7 città metropolitane che concentrano oltre un terzo della popolazione regionale. In ragione di ciò, la mobilità della città si allarga ai territori circostanti con una percentuale di pendolarismo molto elevata (37,5% degli spostamenti sono effettuati fuori dal comune).

In tale contesto, gli sviluppi della Connected Mobility consentono un radicale ripensamento della mobilità urbana rendendo disponibili dati e informazioni rilevanti per misurare i flussi di mobilità con differenti prospettive: congestione da traffico, inquinamento atmosferico e incidentalità che, in congiunzione a dati pubblici e demografici, concorrono a definire meglio il contesto e dare una rappresentazione reale della mobilità privata come elemento complementare alle informazioni sulla mobilità pubblica e quindi determinante per supportare i decisori delle politiche di mobilità e della pianificazione delle infrastrutture.

La tecnologia alla base della Connected Mobility, infatti, ha registrato una costante evoluzione nel tempo e oggi abilita un’evoluzione nei modelli di gestione delle aree urbane da sistemi di “inibizione dell’accesso alle aree a traffico limitato” alla possibilità di creare spazi verdi oppure aree a traffico limitato – queste ultime basate su una gestione flessibile degli accessi che tenga conto delle necessità dei cittadini e dei comportamenti individuali. Utilizzando tecnologie già diffuse per i veicoli connessi (per esempio le black box, le auto nativamente connesse o recentemente anche usando app specifiche per lo smartphone), ogni automobilista può apprendere il proprio stile di guida ed essere incentivato a una guida più virtuosa sia a livello ambientale che per la sicurezza stradale e contribuire quindi in modo responsabile a ridurre l’impatto derivante dall’uso dei mezzi privati, molto spesso vetusti. 

Come sostenuto da OCTO e The European House – Ambrosetti nel percorso della “Via italiana alla mobilità connessa”, i dati della mobilità consentono di mettere in azione la Vision Zero – Zero Incidenti, Zero Traffico, Zero inquinamento – attraverso la capacità di misurare l’impatto della mobilità privata.

I dati, ad esempio, sono in grado di fornire le informazioni sugli incidenti in real time, riducendo il tempo di arrivo stimato dei soccorsi e del personale addetto alla rimozione degli ostacoli su strada. Attraverso la mappatura della mobilità in tempo reale, è possibile anche suggerire ai cittadini percorsi stradali alternativi, che consentano di evitare le congestioni e ridurre l’inquinamento.

Tra le diverse applicazioni, i dati dei veicoli connessi consentono di rilevare con precisione il punto in cui vengono parcheggiati gli autoveicoli e identificare l’attrattività di un’area. I dati sulla distanza percorsa da chi entra in una città, invece, consentono di pianificare la distribuzione delle infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici, così come la capacità energetica necessaria.

Al fine di realizzare una Smart City estesa – ovvero un nuovo modello di sviluppo della città che integra nuove tecnologie non soltanto al proprio interno, ma anche nel più ampio contesto perimetrale e periferico – è fondamentale promuovere la collaborazione tra player privati e player pubblici. Da un lato, le imprese giocano un ruolo chiave nell’introdurre la tecnologia, ma solo la condivisione delle loro capabilities in una logica di coopetizione e cooperazione consentirà alla collettività di sfruttarne a pieno i benefici; dall’altro, le città e le infrastrutture sono gestite da attori pubblici, che rivestono un ruolo chiave nell’orchestrazione e nella predisposizione di nuovi servizi al cittadino basati su tecnologie innovative.

Tra i risultati emersi durante il Tavolo di Lavoro, è stata evidenziata anche l’opportunità di mettere a disposizione delle Pubbliche Amministrazioni i dati sugli incidenti stradali, al fine di consentire lo sviluppo di azioni ad hoc per la mitigazione di tale incidente. Grazie a milioni di veicoli connessi, OCTO è in grado di individuare con estrema precisione l’orario e la localizzazione degli incidenti, tali informazioni permettono agli amministratori della mobilità urbana di comprendere le aree di maggior rischiosità e identificare i fattori di rischio che causano tali incidenti.

Per realizzare una Smart City, inoltre, è emerso come non si possa prescindere da una corretta gestione del trasporto merci, oltre che da quello passeggeri. Se pensiamo alla città di Londra, i veicoli commerciali pesanti sono coinvolti nel 63% delle collisioni mortali con i ciclisti e nel 25% delle collisioni mortali con i pedoni. Questo dato risulta ancora più rilevante se consideriamo che i veicoli commerciali pesanti nella città di Londra coprono soltanto il 4% dei chilometri percorsi.

Al fine di assicurare un servizio di qualità al cittadino, viene evidenziata la necessità di considerare l’interdipendenza tra i diversi sistemi di trasporto. Anche in questo caso, i dati dalla mobilità connessa consentono di identificare in quali momenti della giornata e in quali tratte di strada i mezzi di trasporto pubblico sono più o meno saturi, agendo sulla loro frequenza. Il beneficio è duplice: da un lato, l’utente sperimenta un migliore servizio; dall’altro, la società di trasporto ottiene un risparmio in termini di manutenzione, manodopera ed energia utilizzata.

Durante il Tavolo di Lavoro è emersa anche l’esigenza di introdurre soluzioni di mobilità smart, sostenibili e accessibili, che partano dai bisogni del cittadino e siano inclusive. È inoltre fondamentale indirizzare le necessità di sviluppo sinergico dei modelli di mobilità di una città. Ad esempio, la Città di Napoli – che ha visto negli ultimi 10 anni una crescita significativa del flusso turistico – ha la necessità di sviluppare e introdurre uno strumento che consenta di gestire in maniera ottimale i flussi provenienti dall’aeroporto, dal porto e dalla stazione dei treni. Al fine di costruire uno strumento di controllo e gestione del traffico, è poi fondamentale che i dati provenienti da tali fonti siano intersecati con i dati dei flussi dei mezzi privati e dei mezzi del trasporto pubblico. Come dimostrato da OCTO e The European House – Ambrosetti già nel 2022, soltanto dalla combinazione delle diverse fonti dati è possibile sviluppare un sistema di gestione ottimale del traffico di una città.

Inoltre, tramite i dati della mobilità connessa è possibile impattare sulle abitudini dei cittadini. Ad esempio, conoscendo in real time gli orari delle flotte delle società di trasporto, i cittadini potrebbero essere incentivati a modificare le proprie abitudini, riducendo l’uso dell’auto in favore di un mezzo di trasporto pubblico. Modelli di gestione della mobilità basati su informazioni real time della città, sulla consapevolezza di ciascuno del proprio stile di guida, come risultato di algoritmi in grado di rilevare il comportamento di eco-driving che la città può mettere a disposizione del cittadino, consente una gestione a responsabilità condivisa delle politiche di miglioramento dove ogni cittadino, con il proprio agire quotidiano, contribuisce a migliorare la vivibilità delle città.

Si consegue, infine, che il dato ha un forte potenziale, sia da un punto di vista economico che di regolamentazione. I risultati delle analisi dei dati, che si ottengono dall’analisi dei dati grezzi della mobilità connessa, consentono di ridurre le esternalità negative della mobilità all’interno delle città (incidenti, traffico e inquinamento) e ottimizzare la gestione delle flotte di veicoli.

Il presente articolo ha riassunto i principali risultati emersi durante il Tavolo di Lavoro di Napoli, che si è svolto lo scorso 22 giugno. L’attività del Roadshow territoriale non finisce qui e prevede altre due tappe: la prima a Firenze e la seconda a Modena. Il prossimo articolo di questa serie sarà quindi dedicato a illustrare i risultati emersi nel secondo Tavolo di Lavoro (Firenze), con l’obiettivo di continuare a promuovere momenti di confronto tra pubblico e privato per favorire lo sviluppo della “Via Italiana alla mobilità connessa”.

Autore:

The European House – Ambrosetti

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