Da ormai tre anni, OCTO Telematics e The European House – Ambrosetti collaborano nell’ambito dell’iniziativa “La Via italiana alla mobilità connessa” con l’obiettivo di promuovere un nuovo paradigma di mobilità basato su tecnologie di veicoli connessi che abilitano la digitalizzazione dei sistemi di mobilità quale elemento essenziale per lo sviluppo delle Città Smart e sostenibili.
Nei precedenti due anni di attività, OCTO e The European House – Ambrosetti hanno favorito la creazione di un ecosistema della mobilità connessa basato su un principio di coopetizione, per consentire la collaborazione di diversi stakeholder come condizione per sviluppare un nuovo modello integrato di servizi di mobilità. Inoltre, nel 2022 sono stati individuati alcuni use case prioritari avviando un percorso di concretizzazione attraverso un’intensa attività di ingaggio con le città e le relative pubbliche amministrazioni. Questa attività ha coinvolto 12 attori tra pubblici e privati per un confronto aperto sulle possibilità e sulle modalità per facilitare l’accesso, da parte delle città, all’innovazione già patrimonio di aziende private con know-how ed esperienze consolidate su settori verticali della mobilità connessa che possono fertilizzare il contesto delle smart cities.
Nel corso dell’edizione 2023, OCTO e The European House – Ambrosetti intendono fare un altro passo per supportare le città e costruire una “Sustainable Mobility Dashboard” per misurare e valutare le performance di sostenibilità della mobilità delle aree urbane e nelle relazioni con il territorio circostante, introducendo così un nuovo strumento di governance a disposizione delle amministrazioni.
Il presente articolo, primo della serie che riporterà i principali risultati dell’attività progettuale 2023, si concentrerà sulla necessità di promuovere uno sviluppo sostenibile delle città, dando risalto anche ai centri medio piccoli che costituiscono una quota rilevante del nostro patrimonio, sostanziato dalla valutazione sullo stato e sull’evoluzione dei contesti urbani ed extraurbani e dall’analisi della letteratura accademica.
Come si evidenzia dal grafico, le analisi congiunte di OCTO e The European House – Ambrosetti si sviluppano su tre messaggi chiave, i primi due dei quali sono esplicitati in questo articolo.
Figura 1 I messaggi chiave della prima parte di analisi. Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti, 2023
Nei prossimi anni le città di grandi dimensioni aumenteranno a livello mondiale. A oggi, a livello mondiale, ci sono 33 megacittà – ossia città con oltre 10 milioni di abitanti – che diventeranno 43 nel 2030, concentrate nei Paesi Asiatici: solo in Cina ci sono 102 città con oltre 1 milione di abitanti e 6 megacittà. Inoltre, secondo le stime delle Nazioni Unite, entro il 2050 oltre il 66% della popolazione mondiale vivrà nelle città (vs. 55% nel 2020). È fondamentale considerare che le città sono il punto focale delle nostre economie. Infatti, pur occupando meno del 2% del territorio totale, esse producono l’80% del PIL mondiale e più del 70% delle emissioni di CO2.
A livello italiano, vi sono sette città metropolitane dove è concentrata oltre un terzo della popolazione regionale: Roma (74%), Genova (54%), Napoli (53%), Torino (52%), Cagliari (34%), Milano (32%), Bari (31%). Tuttavia, considerando che oltre l’84,8% della popolazione italiana abita in comuni con meno di 250 mila abitanti, sarà fondamentale promuovere lo sviluppo di iniziative di mobilità connessa e smart anche in tali realtà, secondo una logica di “Smart City estesa”.
Nei contesti urbani ed extraurbani è fondamentale agire per migliorare la qualità della vita dei cittadini. In particolare, è necessario agire per mitigare l’impatto degli incidenti stradali e per migliorare la gestione degli spostamenti (pendolarismo). La maggior parte dei decessi per incidenti avviene su strade urbane e rurali, sia a livello europeo (92%) che italiano (91%). In Italia il pendolarismo è stato, pre-Covid, in grande crescita: nel 2019 i viaggiatori al giorno sono aumentati del 5,1% (vs. 2011), passando da 2,79 milioni a 2,94 milioni.
Le città del futuro dovranno svilupparsi secondo un approccio incentrato sulla sostenibilità, basato sul paradigma ESG: Environment, Social, Governance.
Figura 2 I principi chiave per una città sostenibile (ESG). Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti, 2023
Tale sviluppo delle Città, oltre ad essere spinto dalle necessità sistemiche precedentemente descritte, è anche richiesto dagli obiettivi stabiliti a livello europeo (Green Deal della Commissione Europea) e internazionale (Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite) e alcune iniziative si stanno indirizzando a livello nazionale per gestire la transizione.
Per esempio, a livello italiano, il Decreto-legge 19 maggio 2020 n. 34 (il Decreto Rilancio, convertito con modificazioni in Legge 17 luglio 2020 n. 77) ha introdotto il “mobility manager d’area”, una figura specializzata nel supporto al comune territorialmente competente, presso il quale è nominato, per la definizione e implementazione di politiche di mobilità sostenibile e per lo svolgimento di attività di raccordo tra i mobility manager aziendali.
Al fine di avvalorare ulteriormente le analisi svolte e la centralità della smart mobility come tema rilevante per la realizzazione di città digitali, The European House – Ambrosetti ha analizzato 41.084 paper accademici sul tema Smart City pubblicati a livello mondiale negli ultimi 10 anni, periodo in cui le pubblicazioni sono aumentate di oltre 9 volte (da 803 a oltre 7.416), confermando il crescente interesse della comunità scientifica a riguardo. Il 56% delle pubblicazioni è concentrato in 5 Paesi: Cina, India, Usa, Italia, UK.
Figura 3 Analisi della letteratura accademica sul tema Smart City. Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti, 2023
La precedente figura rappresenta le principali parole chiave che emergono dall’analisi dei paper accademici e le relazioni fra di esse. Tali parole sono state raggruppate, tramite un sistema di Intelligenza Artificiale, in cluster tematici – ciascuno identificato da un colore diverso. Sono state individuate 3 macrocategorie, ovvero:
- Risultato atteso
- Crescita sostenibile delle città (in verde)
- Ambiti di intervento
- Mobilità (in blu)
- Energia (in giallo)
- Tecnologie abilitanti
- Big Data e sistemi di analisi (in rosso)
- Connettività e automazione (in viola)
Da tale analisi emerge come la Connected Mobility sia un elemento centrale per la realizzazione della Smart City. Infatti, grazie alla Connected Mobility è possibile migliorare la gestione dei veicoli e delle flotte, ottimizzare la gestione delle infrastrutture e del traffico, nonché supportare la pianificazione dei servizi di trasporto e offrire nuovi servizi a cittadini e conducenti più in linea con la crescita sostenibile delle città ben sintetizzata nella Vision 0 di OCTO (Zero Incidenti, Zero Traffico, Zero Inquinamento). L’ecosistema della mobilità connessa, agendo immediatamente sulle esternalità negative della mobilità, offre una strada possibile alla gestione della transizione energetica agendo sui veicoli, sulle infrastrutture e su tutte le tecnologie di IoT e Intelligent Transport System. Tra le tecnologie abilitanti la Smart City, un ruolo chiave lo rivestono i veicoli e le infrastrutture connesse, così come l’Intelligent Transport System.
Come anticipato nella premessa iniziale, già nel 2021 OCTO e The European House – Ambrosetti hanno identificato 14 Use Cases prioritari delle città e delle imprese per implementare la Vision Zero (Zero Traffico, Zero Inquinamento, Zero incidenti). Ad oggi, grazie ad una costante evoluzione della telematica, è possibile un ripensamento della mobilità urbana che possa evolvere da sistemi di “inibizione dell’accesso alle aree a traffico limitato” alla possibilità di gestire con flessibilità gli accessi sulla base delle necessità e dei comportamenti individuali utilizzando tecnologie già diffuse per i veicoli connessi quali le black box o le auto nativamente connesse o recentemente anche usando app specifiche per lo smartphone che effettuano il monitoraggio dei percorsi e degli stili di guida e permettono una comunicazione bidirezionale e personalizzata con il cittadino, integrabile con altri servizi della città (es. MaaS). Infine, dai veicoli connessi è possibile rilevare direttamente i dati senza ricorrere a soluzioni esterne.
Al fine di comprendere il ruolo delle tecnologie connesse e, in particolare, della Connected Mobility nell’abilitare un nuovo paradigma di sviluppo urbano sostenibile, The European House – Ambrosetti ha svolto una mappatura delle principali Smart City a livello mondiale, individuando 165 progetti di Smart City, che si caratterizzano per essere abilitati dalla creazione di ecosistemi interconnessi per lo scambio di dati. Tra questi si segnalano alcuni esempi di attività svolte in riferimento alla mobilità:
- New York è considerata la più avanzata Smart City grazie a una visione di sviluppo basata sull’impiego dei dati raccolti sul proprio territorio. NYC ha destinato 110 miliardi di Dollari per accelerare la propria trasformazione in Smart City nei prossimi 10 anni. Tali risorse serviranno a supportare la riduzione delle emissioni climalteranti e lo sviluppo delle infrastrutture connesse nella città. La Città si è posta l’obiettivo di azzerare gli incidenti, il traffico e l’inquinamento, promuovendo la diffusione della Connected Mobility con un focus particolare su 9 ambiti di azione, tra cui: controllo del traffico, gestione della sicurezza, ottimizzazione percorsi, ecc.;
- “Smarter London Together” Roadmap è stato sviluppato dalla Città di Londra e si basa sulla condivisione dei dati, sulla creazione di infrastrutture smart e sull’introduzione di innovazioni tecnologiche. Tra gli obiettivi del Piano vi sono la riduzione del 27% del traffico legato alla mobilità privata e l’azzeramento delle emissioni di CO2 entrambi entro il 2030;
- La Smart City di Barcellona sta definendo il proprio piano della mobilità attraverso la costruzione di un Digital Twin. Attraverso la raccolta e l’analisi di tali dati e al coinvolgimento dei privati, la Città punta ad aumentare l’accessibilità ai servizi pubblici digitali e la quantità di Open Data promuovendo un modello di mobilità sempre più accessibile.
È quindi chiaro dalle analisi svolte che la mobilità connessa e sostenibile debba essere considerata un elemento essenziale e abilitante per la creazione di un nuovo modello di città. Nel prossimo articolo di questa serie ci concentreremo sul terzo messaggio chiave dedicato all’opportunità di misurare le performance ESG della mobilità con modalità data driven. In particolare, in tale articolo sarà presentata una prima bozza del modello alla base della Sustainable Mobility Dashboard realizzata da OCTO e The European House – Ambrosetti.
Authore:
The European House – Ambrosetti