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Lo sviluppo dei progetti pilota

Le attività di sviluppo dei progetti pilota

Nei precedenti articoli di questa serie sono stati analizzati alcuni aspetti chiave della normativa a livello europeo rispetto alla gestione e all’utilizzo dei dati (personali e non-personali, legati ai contesti della mobilità connessa e smart) e della normativa europea in riferimento alle piattaforme digitali. L’analisi ha messo in luce alcuni elementi che devono essere presi in considerazione per sviluppare un nuovo paradigma di mobilità basato sui veicoli connessi in cui i dati e il relativo scambio sono un elemento chiave per l’innovazione.

Il presente articolo è dedicato alla descrizione delle attività effettuate per proporre tecnologie e soluzioni di smart mobility in grado di favorire una sperimentazione sul campo che consenta di dare risposte a 14 casi d’uso e che sono associabili ad altrettanti progetti pilota individuati nel corso dell’iniziativa 2021.

Si ricorda infatti che l’attività progettuale 2022 di OCTO e The European House – Ambrosetti si basa su specifici obiettivi, in particolare:

  • Raccogliere l’attenzione e l’interesse di un numero sempre maggiore di stakeholder attorno ai temi e alle opportunità della mobilità connessa;
  • Coinvolgere un numero crescente di stakeholder nella progettazione e nella realizzazione di una serie di progetti pilota che dimostrino nel concreto le potenzialità di applicazione della mobilità connessa e i benefici ottenibili.

Il percorso progettuale è stato definito con la finalità di avviare e concretizzare la visione e la missione della Via italiana alla mobilità connessa, individuate da OCTO e The European House – Ambrosetti e comunicate in occasione dell’OCTO Connected Forum 2021.

A tal fine, sono stati svolti sette tavoli di lavoro – Pianificazione urbana, Sicurezza stradale, Modelli MaaS, Behavioral-based pricing, Monitoraggio dell’efficienza della flotta, Transition to green, Mobility Data Space – con l’obiettivo di fornire un quadro situazionale della mobilità italiana e di ingaggiare diversi stakeholder. I Tavoli di Lavoro sono stati l’occasione per presentare e discutere i 14 use case identificati e di individuare possibili percorsi di implementazione assieme agli stakeholder coinvolti.

Figura 1 Le quattro aree strategiche, i progetti pilota e i Tavoli di Lavoro. Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti, 2022

A valle dei Tavoli di Lavoro, è stata avviata un’ulteriore attività di ingaggio e dialogo con diversi stakeholder interessati ad approfondire l’opportunità di sviluppare i progetti pilota innovativi con OCTO e The European House – Ambrosetti.

Le attività di ingaggio hanno consentito a OCTO e The European House – Ambrosetti di entrare in contatto con 40 stakeholder della mobilità.

Figura 2 Gli stakeholder coinvolti nei Tavoli di Lavoro

I progetti pilota sono infatti, per i diversi stakeholder occasione concreta per sperimentare tecnologie e nuovi approcci operativi, ottenere e sviluppare competenze e know-how.

I 14 progetti pilota e gli use case relativi proposti da OCTO e The European House – Ambrosetti sono stati condivisi dagli stakeholder coinvolti nei Tavoli di Lavoro e ingaggiati successivamente come “esempi di cosa è possibile fare” e da cui partire per indirizzare bisogni concreti di sviluppo. In tal senso, le occasioni di confronto e di discussione tra i diversi stakeholder, OCTO e The European House – Ambrosetti hanno permesso di identificare dei nuovi ambiti di collaborazione , tailor-made rispetto ai bisogni dei diversi operatori coinvolti , ma con soluzioni aderenti alle proposte definite nei modelli dei progetti pilota.

L’ingaggio con le Pubbliche Amministrazioni

L’approccio di ingaggio degli attori pubblici è stato indirizzato a creare awareness tra i decisori pubblici delle strutture tecniche circa le opportunità di sviluppo di un nuovo ecosistema della mobilità connessa e smart e i relativi benefici per la Pubblica Amministrazione, per gli stakeholder della mobilità urbana e per i cittadini.

Infatti, la diffusione della consapevolezza dei risultati apportabili alle pubbliche amministrazioni dallo sviluppo dei progetti pilota si rivela significativa nella creazione di collegamenti tra il mondo pubblico e le imprese. In particolare, gli attori privati possono venire a conoscenza delle reali esigenze delle diverse Pubbliche Amministrazioni, mentre le strutture tecniche e politiche di quest’ultime beneficiano del contatto con tecnologie e approcci innovativi forniti dagli attori privati.

L’incontro di queste due componenti nell’ambito di riunioni operative di confronto ha permesso di avviare un processo di design di nuove soluzioni che, attraverso gli use-case dei 14 pilota, consentisse di indirizzare le esigenze prioritarie delle diverse Pubbliche Amministrazioni.

In particolare, le principali esigenze delle municipalità, emerse dai diversi confronti, fanno riferimento a:

  1. Pianificazione delle infrastrutture a servizio della mobilità – lo sviluppo di un sistema di mobilità connessa comporta un cambiamento di infrastruttura;
  2. Gestione delle aree del centro storico – le Zone a Traffico Limitato (ZTL) possono beneficiare della connessione di dati nella gestione efficiente e nel monitoraggio degli accessi;
  3. Istituzione e gestione di aree a ridotte emissioni – i dati sono di rilevanza nell’identificare le migliori Low Emission Zone (LEZ) per ogni specifica area, in base ai diversi dati di mobilità raccolti;
  4. Individuazione delle aree a maggiore incidentalità – i dati possono supportare la rilevazione delle aree ad alta incidentalità, permettendo di agire di conseguenza;
  5. Prioritizzazione degli investimenti – raccolta dati sullo stato delle strade per la prioritizzazione e il miglioramento degli interventi di manutenzione;
  6. Creazione di meccanismi premianti nei confronti dei cittadini virtuosi – monitorando gli stili di guida dei cittadini (es. limitata velocità, comportamenti corretti nella sosta, limitato utilizzo mezzo privato, ecc.), possono essere incentivati i comportamenti corretti, favorendone la diffusione.

Una volta definita la visione e individuati i progetti di interesse, il confronto con le municipalità si è concentrato sulla definizione delle modalità amministrative con cui gestire i rapporti e gli scambi di asset (tecnologici, dati, know how, ecc.) tra i diversi attori coinvolti. Da un punto di vista formale, infatti, non esiste a livello di codice degli appalti una modalità con cui sia possibile effettuare la sperimentazione di progetti innovativi con l’obiettivo di condividere risorse reciprocamente e, attraverso la collaborazione, realizzare insieme progetti innovativi. Tale aspetto può rappresentare un grosso limite rispetto alla possibilità di fare delle città un contesto virtuoso di sperimentazione.

Figura 2 Gli stakeholder coinvolti nei Tavoli di Lavoro

L’ingaggio con gli attori privati

Per quanto riguarda il coinvolgimento di stakeholder privati, ovvero le aziende, il focus principale si è concentrato sulla co-creazione di nuovi servizi che vedessero la messa in comune di tecnologie e basi dati e che potessero dare origine a nuovi prodotti per la smart mobility.

Infatti, un primo grande ambito di sperimentazione è stata la definizione di nuovi approcci per la misura delle performance di sostenibilità delle flotte, integrando diversi KPI lungo le diverse dimensioni della sostenibilità ambientale, sociale e di governance. Tale tematica appare di particolare rilevanza alla luce della crescente attenzione verso la sostenibilità anche dal punto di vista normativo e finanziario.

La definizione di queste soluzioni passa dalla capacità di integrare diverse tecnologie in grado di valutare le performance ambientali dei mezzi e delle flotte e capaci di migliorare le performance sociali. Tra le performance sociali si possono individuare:

–         La sicurezza dei conducenti;

–         La sicurezza delle persone a bordo;

–         La sicurezza delle persone all’esterno dei mezzi;

–         La qualità del servizio di trasporto pubblico.

 La possibilità di realizzare una co-creazione in questo ambito passa dalla capacità di integrare diverse basi dati, di costruire API in grado di acquisire dati omogenei da differenti tipologie di mezzi e dalla possibilità di installare tecnologie a bordo dei mezzi.

I risultati che deriveranno dalle attività di sviluppo dei diversi use-case saranno oggetto di disseminazione e di utilità nell’aumento della conoscenza dei benefici ottenibili dall’adozione di tecnologie a supporto dello sviluppo di sistemi di mobilità connessa.

In aggiunta, i progetti pilota forniranno indicazioni su come, anche in ambito di mobilità, la coopetizione tra diversi soggetti sia elemento chiave al fine di creare valore nell’ambito dei nuovi ecosistemi della Data Economy

Infatti, i progetti pilota sono la dimostrazione di come la messa in comune di tecnologie e basi dati da sorgenti e soggetti differenti possa consentire di individuare soluzioni innovative per le diverse sfide della mobilità, in modo tale che essa possa avvicinarsi al paradigma della Vision Zero di OCTO.

Rispetto allo stato di avanzamento dei diversi progetti pilota in corso di sviluppo, l’OCTO Connected Forum sarà l’occasione per fare il punto della situazione e dei primi (parziali) risultati raggiunti e delle sfide che ancora devono essere affrontate per rimuovere ostacoli di processo e di regolazione degli accordi che possono promuovere tempi più rapidi per i test soprattutto nelle aree più periferiche e che pertanto possono beneficiare di un coinvolgimento e di un supporto qualificato per l’avvio dei processi digitali di Smart Mobility.

Il prossimo articolo di questa serie sarà dedicato al lancio dell’OCTO Connected Forum di OCTO e The European House – Ambrosetti.

Autore:

The European House – Ambrosetti

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