Nell’articolo “Le leve strategiche su cui lavorar per sviluppare la Via italiana alla mobilità connessa” sono state descritte quattro leve strategiche – costruire trasparenza e fiducia; costruire nuovi modelli di business; creare valore condiviso per tutti gli stakeholder; creare innovazione su iniziative di collaborazione tra attori pubblici e privati per promuovere e favorire la creazione di un nuovo ecosistema della mobilità.
In questo articolo si è scelto di riprendere e approfondire alcuni degli esempi in riferimento alla prima leva strategica – Costruire trasparenza e fiducia -, riferendosi ad alcuni progetti chiave di sviluppo smart di città, sia europee sia oltre oceano (USA).
Per quanto riguarda le città europee, i due casi emblematici sono rappresentati dalla città di Francoforte (in partnership con la città di Dortmund) e da quella di Amburgo. Entrambi i casi studio sono localizzati in Germania e questo non deve sorprendere: la Germania è infatti da anni impegnata nello sviluppo di nuovi modelli di gestione della mobilità nelle città attraverso i dati e nel coinvolgimento di un numero sempre maggiore di attori privati nella creazione di partnership. Entrambe le municipalità – Francoforte e Amburgo – hanno compreso il potenziale legato all’utilizzo dei dati e alla creazione di sinergie con attori privati per sviluppare dei nuovi modelli di mobilità innovativi e ad alto valore aggiunto per gli utenti delle città.
Il forte impegno del Governo Federale Tedesco nel promuovere la trasformazione dei sistemi di trasporto nelle principali città è scaturito dall’incremento del traffico e dal continuo aumento dell’inquinamento legato alle polveri sottili e agli ossidi di azoto. La mobilità connessa si configura in questo caso come uno degli strumenti chiave per raggiungere l’obiettivo Zero Pollution della Vision Zero, i cui due altri obiettivi ricordiamo essere Zero Accidents e Zero Congestion. Nella visione del Governo tedesco, incremento del traffico e inquinamento hanno reso urgente l’attuazione di strategie efficaci di gestione del traffico e di creazione di sistemi di trasporto intelligenti.
La trasformazione digitale della città di Francoforte è caratterizzata dalla volontà di evolvere le strategie di gestione del traffico in proposte di navigazione ottimizzata nella città. Il progetto pilota, chiamato «SCHOOL», coinvolge otto attori tra pubblici e privati ed è complessivamente finanziato con un budget di circa 2 milioni di Euro.
Il progetto prevede la creazione di un Mobility Data Space (MDS) in grado di raccogliere e scambiare dati sulla mobilità al fine di abilitare lo sviluppo di nuove offerte rivolte ai cittadini e nuove strategie di gestione del traffico.
SCHOOL mira a rendere il traffico nelle aree metropolitane più efficiente e rispettoso dell’ambiente, riducendo le emissioni di inquinanti. A tal fine, sono state utilizzate tecnologie di rete e nuove strategie di gestione del traffico, secondo le logiche dell’omnicanalità.
Il funzionamento del sistema si basa sulla raccolta di dati che poi vengono utilizzati in applicazioni di routing (percorsi alternativi) appositamente sviluppate per portare il cliente finale a destinazione più velocemente. Per promuovere la partecipazione degli utenti alle nuove logiche di mobilità, i partner del progetto SCHOOL utilizzano un sistema di gamification e incentivi.
All’interno del progetto SCHOOL, le soluzioni e i modelli operativi sono sviluppati secondo logiche di cooperazione tra attori pubblici e privati. Nello specifico, la città di Francoforte conta di sviluppare un sistema di raccolta dati sulla viabilità, rendendoli disponibili su un MDS. Gli sviluppatori avranno accesso ai dati e potranno proporre nuovi servizi agli utenti dell’ecosistema dei trasporti[1].
Un secondo esempio prende in considerazione lo sviluppo di un nuovo modello di mobilità ad Amburgo, il cui inizio è stato segnato dal lancio di un progetto di digitalizzazione della mobilità nelle aree urbane e rurali – un progetto supportato da un investimento di 21 milioni di Euro – finanziato dal Ministero Federale Tedesco dei trasporti e delle infrastrutture digitali (German Bundesministerium für Verkehr und digitale Infrastruktur – BMVI)[2]. Il “Real Lab Digital Mobility” è basato sull’iniziativa della piattaforma nazionale Future of Mobility. L’obiettivo del progetto è creare un’infrastruttura supportata dal digitale che renda il traffico più sicuro, più confortevole e più rispettoso del clima.
A oggi il progetto, denominato Reallabor Hamburg – RealLabHH, conta oltre 32 partner e prevede lo sviluppo e il test di offerte di mobilità innovative raccolte in dieci sotto-progetti che spaziano dalle piattaforme di mobilità alla sperimentazione dei sistemi di guida autonoma, dall’uso di micro-depositi per ridurre il traffico logistico alla messa a disposizione di navette funzionanti secondo logiche on-demand [3].
Nella visione dei promotori del progetto, un ruolo fondamentale sarà svolto dalla capacità di coinvolgimento dei cittadini nello sviluppo e nella diffusione dei nuovi ecosistemi di mobilità. In considerazione dell’alto livello di innovazione – è previsto, ad esempio, l’introduzione di bus a guida autonoma -, sarà necessario comprendere la percezione dei cittadini per poter sviluppare, di concerto con l’utenza, le innovazioni in materia di mobilità all’interno della città.
L’obiettivo è completare i primi pilot del progetto RealLabHH entro fine 2021, per poi proseguire sulla via dello sviluppo della mobilità cittadina del futuro fino al 2030. Si tratta quindi di un progetto con obiettivi sia di breve termine – al pari dei quick win definiti da OCTO e The European House – Ambrosetti nel progetto la “Via italiana alla mobilità connessa” – sia di lungo periodo. I promotori si sono infatti resi conto che la trasformazione digitale della mobilità non può avvenire e completarsi nell’arco di pochi anni, ma che è necessario lavorare nel tempo al fine di raggiungere risultati funzionali e ottimali sia per i cittadini sia per gli altri stakeholder della mobilità.
Oltre oceano si è scelto di analizzare il caso della città di San José, nel cuore della Silicon Valley in California.
Il mondo guarda alla Silicon Valley come la fonte primaria delle tecnologie più creative e d’impatto, capaci di innovare radicalmente le industrie e trasformare gli stili di vita. La municipalità di San José intende proporsi come leader globale in materia di innovazione urbana.
Secondo la visione della municipalità di San José, una “città intelligente” deve essere in grado di creare un ambiente di sperimentazione in cui nuove tecnologie e processi decisionali guidati dai dati indirizzino un miglioramento continuo dei servizi offerti ai cittadini.
Grazie alla realizzazione della Smart City, sarà possibile promuovere benefici concreti in materia di sicurezza, sostenibilità, opportunità economiche e qualità della vita per i cittadini. Sulla base di questa visione è stato inaugurato il progetto di digitalizzazione della città di San José, recentemente promosso dal Sindaco Sam Liccardo[4].
La trasformazione della città di San Jose si basa su cinque elementi chiave perfettamente in linea con la Vision Zero – Zero Accidents, Zero Congestion, Zero Pollution – promossa da OCTO e The European House – Ambrosetti:
- Safe city – creare un ambiente sicuro non solo riducendo il tasso di criminalità ma intervenendo su quei fattori che quotidianamente possono mettere a rischio la sicurezza dei cittadini (ad es. incentivando la sicurezza nei trasporti)
- Inclusive city – creare una città accessibile (tramite, ad esempio, l’eliminazione delle barriere architettoniche)
- User friendly city – sviluppare innovazioni che permettano ai cittadini di utilizzare facilmente tutti i servizi offerti dalla città
- Sustainable city – creare un ecosistema urbano con impatti ridotti sull’ambiente
- Demostration city – rendere possibili sperimentazioni (in diversi campi, tra cui la mobilità) all’interno dell’ambiente urbano, supportando lo sviluppo di attività economiche innovative.
Nello sviluppo di una città più sicura l’attenzione è stata posta anche sulla mobilità. In particolare, uno degli obiettivi è quello di ridurre gli incidenti stradali e gli incidenti mortali tramite infrastrutture connesse, analisi dei dati e apprendimento automatico; strumenti in grado di ottimizzare i sistemi di traffico, identificare gli incroci ad alto tasso di incidenti e indirizzare gli sforzi di prevenzione, ad esempio utilizzando le conoscenze comportamentali per ridurre l’eccesso di velocità lungo i corridoi con alti tassi di incidenti con feriti.
La localizzazione nella Silicon Valley non poteva che favorire la propensione all’innovazione e alla sperimentazione della città. San José intende infatti sviluppare innovazione nel sistema dei trasporti della città, focalizzando l’attenzione in particolare sulla sperimentazione di nuovi prodotti e servizi – come i veicoli autonomi – e di nuovi modelli di mobilità capaci in un prossimo futuro di migliorare drasticamente il trasporto e di mitigare la congestione del traffico.
Per raggiungere questi obiettivi, San José ha deciso di costruire una piattaforma Internet of Things integrata con infrastrutture di trasporto per migliorare la sicurezza e la mobilità e ottimizzare il sistema urbano, raccogliendo dati in tempo reale grazie a sensori intelligenti.
Un altro elemento chiave nella visione della città di San José è la partecipazione di attori innovativi alla co-creazione di un nuovo ambiente cittadino. Per far questo, la città ha deciso di creare percorsi per le startup e per altri protagonisti dell’innovazione, che consentano di accedere facilmente alle opportunità di sviluppo di progetti pilota e di testare nuovi prodotti e servizi con la città; parliamo – ad esempio, di “giornate demo” destinate a dare evidenza alle aziende “smart city” più innovative della Silicon Valley; e della sponsorizzazione di concorsi pubblici che incentivino il crowdsourcing di soluzioni innovative per le sfide civiche.
Per raggiungere tutti questi obiettivi, i promotori del progetto hanno identificato una serie di azioni “necessarie” che dovranno essere attuate dagli stakeholder chiave della città:
- Investimenti sulle risorse umane, creando dei programmi di aggiornamento delle competenze e assumendo esperti di tecnologia direttamente dall’industria tech.
- Definizione di un modello di risk management che oltre alla gestione del rischio, fornisca spazio per i processi di “sperimentazione e fallimento” nello sviluppo di nuovi modelli ecosistemici di innovazione.
- Creazione di una sezione dedicata all’innovazione e alla strategia digitale all’interno dell’ufficio del City Manager per guidare e valutare i risultati e investire strategicamente nell’infrastruttura tecnologica.
- Monitoraggio dei risultati raggiunti per definire le azioni strategiche da compiere nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi prefissati.
- Facilitazione della collaborazione dei privati con la municipalità. Ad esempio, San José ha creato un ufficio delle partnership strategiche per fornire un unico punto di contatto con organizzazioni filantropiche e del settore privato.
Gli elementi sopra descritti sono ritenuti chiave nella visione di OCTO e The European House – Ambrosetti per dare vita alla “Via italiana alla mobilità connessa”.
In particolare, più volte nell’ambito del percorso di coinvolgimento dei primari stakeholder nazionali, ci si è soffermati sull’importanza delle Pubblica Amministrazione nel definire ambienti favorevoli per la sperimentazione, non solo per creare e abilitare nuovi paradigmi per le smart city, ma anche come forma concreta di sostegno della capacità di innovare del tessuto economico locale e della capacità da parte dei territori di attrarre investimenti in settori innovativi. Inoltre, queste sperimentazioni potranno essere foriere di spunti per definire i modelli di collaborazione tra pubblico e privato e creare delle sinergie tra industria ed ecosistemi cittadini.
Nel prossimo articolo di questa serie, saranno descritti alcuni esempi di modelli di mobilità del futuro, individuati nel contesto mondiale, con l’obiettivo di fornire indicazioni circa le direttrici di sviluppo di vari ecosistemi della mobilità.
[1] Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su sito RealLabHH, 2021.Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su sito Federal Ministry of Transport e Digital Infrastructure, Germany, 2021.
[2] Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su sito RealLabHH, 2021.
[3] Ibid.
[4] Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su sito San Jose Smart City, 2021.
Autori:
Alessandro Viviani : Senior Consultant – Innotech Hub
Corrado Panzeri : Associate Partner – Head of InnoTech Hub
The European House – Ambrosetti