Durante l’edizione 2021 dello sviluppo della “Via italiana alla mobilità connessa”, OCTO Telematics e The European House – Ambrosetti hanno identificato oltre 35 progetti pilota di cui 14 considerati prioritari, definiti “quick win”, ovvero implementabili in un periodo di circa 6 mesi. I progetti pilota, che puntano alla concretizzazione della Vision Zero di OCTO, spaziano all’interno di 4 aree strategiche – “Smart e Connected mobility come abilitatori per la Smart City”, “Mobility-as-a-Service” (MaaS), “Mobilità connessa e gestione delle flotte” e “Ecosistemi e spazi dati per la co-creazione di servizi”.
Figura 1 Articolazione delle aree strategiche per progetti pilota e per macro-contenuti. Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti e OCTO Telematics, 2022
L’edizione 2022 del programma si è posto l’obiettivo di concretizzare i progetti pilota creando relazioni tra i diversi stakeholder e promuovendo la nascita di un ecosistema di attori legato alla mobilità connessa. Questo primo articolo intende fornire una panoramica dei case study più rilevanti nel contesto italiano e globale, con una triplice finalità:
- creare un benchmark di riferimenti a livello nazionale e internazionale circa lo sviluppo di progetti relativi alla mobilità connessa per trarre spunto dai progetti che si sono contraddistinti per il loro grado di innovazione o per la loro capacità di coinvolgere molteplici stakeholder;
- comprendere le specificità e i punti chiave legati alle singole aree strategiche;
- individuare gap di mercato da colmare, come i progetti pilota meno implementati o nuove città in cui intervenire.
Grazie a un’intensa attività di ricerca, sono stati mappati 160 casi, di cui 92 in Europa (10 in Italia), 24 in USA e 13 in Cina.
Figura 1 Distribuzione tematica dei casi studio mappati in Italia (immagine di sinistra) e a livello internazionale (immagine di destra), valore assoluto e percentuale, 2022. Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti, 2022
Figura 2 Numero complessivo di casi studio a livello internazionale analizzati per progetto pilota, valore assoluto, 2022. Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti, 2022
Figura 3 Distribuzione geografica dei casi studio mappati a livello internazionale valore assoluto, 2022. Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti, 2022
Per quanto concerne l’area “Smart e Connected Mobility”, sono stati individuati 2 progetti a tema “Cruscotto della Mobilità” in Italia e 33 su scala globale – questa area comprende complessivamente il 22% del totale use case mappati. Analogamente al contesto italiano, anche a livello internazionale i pilot “Cruscotto della Mobilità” sono i più diffusi (17,3% – 26 casi). I punti chiave emersi sono riassunti nella figura che segue.
Figura 4 Temi chiave dell’ambito “Smart e Connected Mobility come abilitatori per la Smart City”. Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati vari, 2022
Per avere un riferimento circa l’implementazione dei progetti pilota in quest’area, di seguito sono riportati un caso italiano e uno internazionale.
5T Torino è una società in-house a totale partecipazione pubblica per la progettazione, realizzazione e gestione di sistemi e servizi per la Centrale della mobilità e dell’infomobilità di Torino e del Piemonte. L’obiettivo è creare nuovi modelli di servizio e di paradigmi tecnologici per rispondere ai bisogni in continua evoluzione degli utenti. È stato sviluppato un ecosistema per la creazione di centrali della mobilità di Torino e del Piemonte e sistemi MaaS, utilizzando tecnologie digitali e sistemi IoT integrati nelle infrastrutture cittadine esistenti e di nuova costruzione. Ad oggi, sono stati “centralizzati” 300 incroci per controllare il traffico, sono stati installati 1.000 sensori per la misurazione dei flussi di traffico, 71 telecamere di monitoraggio, 43 varchi di ingresso all’interno della ZTL e 25 pannelli di infotraffico.[1]
Analizzando i casi internazionali, è emerso un interessante esempio di “Sicurezza dei conducenti TPL” realizzato dalla cinese Roadefend Vision Technology (azienda specializzata in sistemi ADAS e gestione Big Data connessi) in partnership con Alibaba. Il progetto nasce per aumentare la sicurezza dei conducenti grazie ad active safety systems (telecamere, sensori) installati a bordo, in grado di immagazzinare in cloud le informazioni raccolte per alimentare algoritmi di artificial intelligence in grado di generare segnali di allarme in caso di rischio. La soluzione Roadefend sfrutta una tecnologia avanzata di analisi di immagini ad alta risoluzione per il monitoraggio “esterno” (ad es. condizioni metereologiche e di prossimità ad altri veicoli/ostacoli) e “interno” (ad es. mimica facciale del conducente per rilevare segnali di distrazione o stanchezza). Inoltre, è stata creata una piattaforma cloud dove sono riportati in tempo reale i dati di guida raccolti tramite GPS, visualizzabili in una dashboard in continuo aggiornamento. Ad oggi, i dispositivi Roadefend sono stati installati su 290 milioni di veicoli che in totale hanno percorso 3 miliardi di km.[2]
Per quanto riguarda le progettualità per la promozione della “Mobility-as-a-Service”, in Italia sono stati mappati 2 use case di “App unica per la mobilità”, 2 di “Gestione permessi e green tickets” e 1 caso di “Pricing per guida eco”. Su scala globale, sono stati individuati 69 progetti (il 46% del totale), di cui 31 sono App per la mobilità che è il pilot maggiormente implementato e da solo rappresenta il 20,6% del totale casi. Dall’analisi di tutti i progetti, sono stati individuati 5 temi ricorrenti, riassunti nella figura che segue.
Figura 5 Temi chiave dell’ambito “Mobility-as-a-Service”. Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati vari, 2022
Tra i 5 use case italiani, di particolare interesse è l’app per la mobilità dell’area metropolitana di Firenze sviluppata da Comune di Firenze e ATAF (Azienda Trasporti dell’Area Fiorentina). Questo progetto nasce con l’obiettivo di creare un’applicazione per consentire agli utenti di pianificare i viaggi in autobus e acquistare direttamente i biglietti tramite app. L’app consente inoltre di monitorare in tempo reale gli orari dei propri spostamenti grazie alla rilevazione in tempo reale della posizione dei mezzi. Ad oggi, l’app è utilizzata da oltre 600.000 cittadini residenti nel Comune di Firenze e 3,5 milioni di turisti, divenendo così il principale canale di comunicazione tra ATAF e gli utenti dei servizi di trasporto pubblico urbano con un tasso d’interazione che grazie ad essa è aumentato di 10 volte.[3]
Sul piano internazionale, invece, viene portata in evidenza la collaborazione tra attori Pubblici e Privati di Finlandia, Norvegia, Svezia e Danimarca per lo sviluppo di NordicWay. Si tratta di un progetto che mediante tecnologie di connettività V2X (Vehicle-to-Everything) permettere ai veicoli di comunicare tra loro e con l’infrastruttura stradale circostante al fine di ridurre i rischi alla guida nei mesi invernali. Il punto di partenza è stato l’ampliamento della connettività ad alta velocità lungo i tratti stradali interessati dalla sperimentazione. La fase successiva sarà volta a individuare use case e nuovi ambiti di lavoro da parte delle Autorità Cittadine, coinvolgendo nuovi partner privati, che consentiranno al sistema di comunicare il punto esatto di un incidente e mappare le aree a maggiore incidentalità. Nello sviluppo di NordicWay sono stati coinvolti 35 attori, tra Pubblici e Privati. Nei prossimi anni, NordicWay mira a creare un sistema connesso capace di rilevare segnaletica stradale, semafori, veicoli in stato di emergenza, pericoli e aree geografiche destinate a particolari forme di mobilità (ZTL, zone green, aree pedonali). Attualmente sono attivi 17 ambiti di sperimentazione per il miglioramento di sicurezza e connettività delle strade che nel 2030 comporteranno una diminuzione stimata del 6,3% di incidenti fatali.[4]
Nell’area “Mobilità connessa e gestione flotte” è stato individuato un solo caso italiano di Corporate Car Sharing e 48 casi a livello internazionale (il 32% del totale), principalmente nella categoria monitoraggio efficiente dei mezzi (14% – 21 casi). Dall’analisi di tutti i progetti, sono stati individuati 3 punti chiave, riassunti nella figura successiva.
Figura 6 Temi chiave dell’ambito “Mobilità connessa e gestione flotte”. Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati vari, 2022
Il caso italiano fa riferimento alla piattaforma di Corporate Car Sharing di Terna, nata per fornire uno strumento innovativo ed efficiente di gestione della flotta aziendale, che consenta al fleet manager di individuare il veicolo più adatto alle esigenze operative grazie a una dashboard di strumenti di controllo dei mezzi aziendali, a cui è associata una produzione di report diagnostici puntuale. I dipendenti possono utilizzare l’app T-Fleet per prenotare i veicoli aziendali (geolocalizzando il mezzo più vicino all’interno delle sedi operative) e richiedere assistenza (i servizi di supporto attivi sono attivi h24). Per la realizzazione di questo progetto, Terna ha introdotto 1.400 nuovi veicoli (mezzi speciali, auto, furgoni e fuoristrada), di cui 220 elettrici distribuiti in maniera capillare in 80 sedi in tutta Italia. Attualmente Terna ha coinvolto 150 dipendenti nella sperimentazione dell’app e del nuovo sistema di CCS.[5]
Un caso interessante di “manutenzione ottimizzata dei mezzi” è stato individuato in Portogallo, dove la Startup Stratio (leader nella manutenzione della flotta in real-time) ha sviluppato sistemi di artificial intelligence per ottimizzare gli interventi di manutenzione. L’obiettivo del progetto è analizzare in tempo reale lo stato del veicolo (autobus o altri mezzi pesanti) per fornire servizi di manutenzione predittiva, al fine di ridurre i tempi di fermo e i costi connessi a guasti non previsti, ma anche fornire ai gestori delle flotte una piattaforma facile da usare e ricca di informazioni ad alto valore per migliorare l’operatività quotidiana. Le flotte sono equipaggiate con sistemi IoT che permettono un monitoraggio real time dei dati raccolti dai mezzi, analizzati da un modello di predictive AI in grado di creare degli insight per ridurre i rischi di downtime e prevenire le rotture, suggerendo il momento ottimale per effettuare le operazioni di manutenzione. Le tecnologie di Stratio sono utilizzate in 5 tra le 10 compagnie di trasporto più importanti a livello mondiale per un totale di 1,3 miliardi di utenti e 5 miliardi di informazioni processate ogni giorno.[6]
L’ultima area strategica è “Ecosistemi e spazi dati per la co-creazione di servizi”: i temi della condivisione dei dati e la collaborazione tra i diversi attori della mobilità sono, di fatto, trasversali alle tre aree precedentemente illustrate. Ne consegue che le considerazioni afferenti a questa area strategica, e riportate nella figura successiva, sono di notevole importanza e devono essere considerate al fine di creare i presupposti abilitanti allo sviluppo dei futuri sistemi di mobilità. Nel dettaglio, sono stati individuati 4 use-case, 2 italiani e 2 a livello internazionale contraddistinti da una natura open source particolarmente accentuata.
Figura 7 Temi chiave dell’ambito “Ecosistemi e spazi dati per la co-creazione di servizi”. Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati vari, 2022
Un caso italiano molto interessante è C-Roads Italy 2, nato da un’iniziativa europea volta a stimolare la cooperazione tra attori Pubblici e Privati per testare e implementare “sistemi di trasporto intelligente cooperativi” (C-ITS) quali: avviso di velocità ottimale, richiesta di priorità della precedenza stradale da parte di veicoli designati, segnali di violazione di sicurezza degli incroci, informazioni sulla disponibilità di parcheggi pubblici e sulle condizioni del traffico. Per la realizzazione di questo progetto è stato necessario adattare le infrastrutture cittadine (a Torino, Trento e Verona): in totale, è stato eseguito un upgrade di 70 semafori e sono stati ammodernati diversi edifici (pubblici e privati) per installare gli strumenti di connettività C-ITS. Il progetto pilota C-Roads Italy 2 è iniziato nel 2018, terminerà nel 2023 e, ad oggi, ha previsto il coinvolgimento di 11 stakeholder nazionali.[7]
A livello internazionale, è risultato particolarmente rilevante il progetto “Transport for London Unified API”, nato con l’obiettivo di creare una piattaforma open source per raccogliere e scambiare dati di ogni mezzo di trasporto pubblico londinese in tempo reale. Sono stati creati oltre 11 database tematici alimentati in real-time con dati provenienti sia da infrastrutture cittadine sia con basi dati messe a disposizione da stakeholder privati ad esempio. La raccolta e la messa a disposizione di questi dati in logica open hanno permesso, ad oggi, di sviluppare oltre 650 applicazioni favorendo la creazione di un solido network di aziende innovative in ambito mobilità in grado di creare servizi a valore aggiunto per i cittadini, basti pensare che il 42% dei londinesi utilizza almeno una app basata sugli open data di Transport for London.[8]
Autore:
The European House – Ambrosetti
[1] Fonte: Rielaborazione The European House – Ambrosetti su dati Regione Piemonte e 5T, 2022.
[2] Fonte: Rielaborazione The European House – Ambrosetti su dati Roadefend, 2022.
[3] Fonte: Rielaborazione The European House – Ambrosetti su dati ATAF, 2022
[4] Fonte: Rielaborazione The European House – Ambrosetti su dati Nordicway 2 e Nordicway 3, 2022.
[5] Fonte: Rielaborazione The European House – Ambrosetti su dati Terna, 2022.
[6] Fonte: Rielaborazione The European House – Ambrosetti su dati Stratio, 2022.
[7] Fonte: Rielaborazione The European House – Ambrosetti su dati C-Roads Italy 2, 2022.
[8] Fonte: Rielaborazione The European House – Ambrosetti su dati Transport for London Unified API, 2022.